giovedì 24 gennaio 2013

abbigliamento griffato

oggi ho messo la pollera.
dicesi pollera un indumento (gonna) tipico delle donne quechua, che ha due peculiarità:
1) la pollera è sempre in tonalità violente di rosso, blu, verde (il fondo), con ricami chiassosi in colori altrettanto sobri
2) la pollera è larga perchè, siccome nella puna te vojo vede' a trova' un cespuglio o altra vegetazione nella quale infrattarsi per espletare i propri bisogni fisiologici nella dovuta privacy, una si può accucciare al riparo della suddetta pollera senza tema di rivelare le proprie pudenda.
tutto ciò premesso, mi ha fatto molto ridere la mia collega pseudotrendy e modaiola che, con occhio da vera intenditrice, mi ha detto: "bellissima questa gonna, è di aga**a ruiz de la pr**a, vero?".

giovedì 3 gennaio 2013

eri mejo prima

adesso guardate qua e ditemi voi se bono non era più fico quando era rozzo e selvatico e aveva una voce che ti spaccava il cuore.

martedì 1 gennaio 2013

ten days in rome


il taxi che ci ha riportato a casa la notte della vigilia, con le lucine, i berretti di babbo natale sui poggiatesta, jingle bell rock in sottofondo e il commento del tassista tutto allegro, “a signo’, pure si lavoro ‘n po’ de atmosfera natalizia ce vole”.
la gratitudine e la gioia di poter andare in giro senza cappello, senza guanti e senza sciarpa, sotto un cielo tersissimo.
passeggiare a caccia di edifici medievali per via della luce e piazza in piscinula, via dei salumi e via dei vascellari deserte, con le lucine fioche appena dopo il tramonto che sembrava di stare in un presepio, insieme al bostoniano e all’amica g; e sentirci tutti e tre dei legal alien, noi che in questa città ci siamo nati e cresciuti e adesso abbiamo difficoltà a raccapezzarcisivicivi.
andare ai mercati traianei, un gruppo di deficienti che hanno fatto il classico nella stessa scuola e nella stessa sezione e ne vanno fieri; farsi prendere la mano e cominciare a parlare in latino: civis romanus sum, eamus, igitur, ad illam ecclesiam!, quo vadis? veni mecum! per concludere poi con un sinottico ibam forte via sacra o fons bandusiae aeneadum genetrix hominum divomque voluptas vivemus atque amemus".
ritrovarsi tutti i giorni e tutte le sere (o quasi), noi che ci conosciamo da una vita, e non avere perso la voglia di stare insieme, né il gusto per il cazzeggio sfrenato; e sapere che noi, per noi, ci saremo sempre.