venerdì 23 agosto 2013

se vino solita da italia?

viaggiare da sola in cile (un paese definito dai propri abitanti "bastante machista") è una piacevole sorpresa.
qui infatti non è come in perù, dove, per evitare rotture di coglioni, ero stata costretta a inventarmi un marito e un paio di figli rimasti in italia, qui la viaggiatrice solitaria non suscita curiosità morbosa, ma desiderio di protezione e voglia di farti sentire "in famiglia".
e così è capitato che la señora inez (tenera 70enne piena di entusiasmo e di vitalità) mi abbia chiesto di scambiarci l'email "così ti scrivo e mi dici se è andato tutto bene e sto tranquilla, e mi raccomando cuidate"; che svariati cileni di entrambi i sessi, senza secondi fini ma solo per farsi raccontare l'italia e raccontarti il cile, mi abbiano offerto cafè con leche, pisco sour e perfino pranzi e cene; che i bigliettari dei bus cama mi abbiano sempre assegnato li mejo posti.
me so' sentita 'na reginetta, come è giusto che sia.


  

Nessun commento:

Posta un commento