martedì 10 aprile 2012

l'importante è l'armonia in famiglia

sul treno da roma a milano viaggio accanto ad una famigliola - madre, padre, figlio sui dieci anni - apparentemente da mulino bianco. sono tutti belli, glaucopidi e molto gentili fra loro, ma una certa tensione aleggia nell'aere. 
me ne rendo conto perché la madre, sia pure con tono calmo e pacato, non perde un'occasione che è una per rinfacciare qualcosa al padre.
non so dove hai messo il tuo zainetto, devo curarti io le tue cose? 
piantala di masticare la gomma in quel modo 
sei tu che hai voluto l'auto a due porte, quando lo sapevi benissimo che io la volevo a cinque porte! 
guarda se tua figlia si degna di chiamare...
und so weiter.
il padre non reagisce, ne deduco quindi che è sordo, o è rassegnato, oppure ha qualcosa da farsi perdonare. e infatti, piano piano salta fuori che il giorno di pasqua era suonato l'allarme di casa loro collegato al cellulare del padre, il quale padre non si era minimamente scomposto, né aveva ritenuto opportuno indagare sull'accaduto. 
"se entro in casa e ci sono stati i ladri tu non hai idea di cosa faccio", ha sibilato la madre. 
avrei voluto esserci.

3 commenti:

  1. Mi immedesimo troppo nel padre... soffro per lui... spero in un allarme fasullo da contatto elettrico...

    Cic

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  2. Ho un paio di clienti che quando vengono in negozio coi mariti non fanno altro che mortificarli con esclamazioni fuori luogo. Le detesto. E sti poveri mariti che se ne stanno zitti zitti con la testa bassa. Va bene. Magari non sono dei santi. Però per la miseria discutete a casa vostra, no?

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