lunedì 7 maggio 2012

colazione da spiffany

amico c, andrei a comprare il regalo per l’amica a. vieni anche tu?
certo che ti accompagno
ce la fai tra mezz’ora?
non mi lavo e arrivo
eh, non ti lavi perché tanto devi uscire con tellurica, mica con la tipella che ti porti alla festa stasera...
quanto sei scema, per te mi lavo, mi faccio le meches e pure la french, però allora ci vediamo fra due ore
vieni non lavato
ok, allora ci vediamo alle dieci e mezzo in via della spiga.

in via della spiga c’è la gioielleria spiffany, ed è lì che siamo diretti io e l’amico c per acquistare un ciondolo che reca l’incisione della lettera a, a come amica a,  confidando di sbrigare la questione in dieci minuti.
illusi.
da spiffany dobbiamo metterci in coda e davanti a noi ci sono 35 persone.
“e che è, l’assalto ai forni?!”
“poi dice che c’è la crisi”, commentiamo facendo sfoggio di originalità.
“e se quando arriva il nostro turno ci dicono che la lettera a non ce l’hanno?”
“sono già pronto a prendere a pugni la commessa”
“ce la facciamo incidere apposta”
“anche in arial, anche in cirillico”
"ma da spiffany a mosca secondo te i ciondoli con le iniziali sono in cirillico?"
"e da spiffany a atene sono in alfabeto greco?"
"se hanno finito le a ci facciamo mandare da atene una alfa"
"ma non potrebbero fare due file, una per i decisi (noi) e una per gli indecisi (il resto del mondo)?"

dopo 45 minuti arriva il nostro turno.
"vorremmo vedere i ciondoli con la lettera a"
"piccolo, medio o grande?"
"piccolo e medio, grazie".

"ecco il piccolo", fa la commessa.
a questo punto, senza bisogno di consultarci, l’amico c ed io all’unisono ensemble ci togliamo gli occhiali, ci inchiniamo e avviciniamo il capino a quello che dovrebbe essere il ciondolo piccolo e che per noi è un puntolino infinitesimale.
“prendiamo il medio, crepi l’avarizia”, dice l’amico c
“sì, siamo dei gran signori”
“no, è che il medio costa sempre meno di un microscopio”.

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