in ufficio.
il capo a me: "hai mandato tua sorella in ufficio oggi? una volta tanto sei vestita da femmina vera"
venti minuti dopo, il grandissimo capo a me: "ma come ti sei vestita? sembri una suora!"
metteteve d'accordo.

giovedì 20 settembre 2012
giovedì 13 settembre 2012
mi vanto
ho dovuto sintetizzare un documento tecnicissimo di 185 pagine in 4 cartelle, mi ci sono spaccata le corna per due giorni ma alla fine mi sono beccata pure i complimenti per "l'eccellente lavoro, tutt'altro che facile".
io non la finirò mai di ringraziare tacito.
e a chi sostiene che il liceo classico non serve a un cazzo rispondo "beato te che non capisci niente".
io non la finirò mai di ringraziare tacito.
e a chi sostiene che il liceo classico non serve a un cazzo rispondo "beato te che non capisci niente".
lunedì 10 settembre 2012
non ci sono più i cosacchi di una volta
oltre che di
italiani coatti da vergogna e ignorantissimi (“andiamo a vedere la casa di anna
frEnk!”), amsterdam è piena zeppa di turisti russi. chiassosi, pacchiani,
brutti, impresentabili. Una legge i romanzi russi, si fa tanti viaggi mentali su anna
karenina, stavrogin, il principe andrej, alioscia, il maestro e margherita, oblomov e se
li immagina come personcine distinte o quanto meno normali; e poi si ritrova
davanti i loro discendenti che sembrano usciti pari pari da una puntata dei sopranoski.
giovedì 6 settembre 2012
misure preventive
i colleghi: "sandali con zeppa da 10 cm... smalto blu scuro... ma cosa è successo che oggi hai un look così aggressive?"
io: "niente, è che ho deciso che dovevo essere io a prendere a mozzichi la giornata prima che la giornata prendesse a mozzichi me".
mercoledì 5 settembre 2012
sotto questo sole è bello pedalare ma...
siccome pare brutto
astenersi, decido di cimentarmi nel tour in bicicletta del waterland district,
insieme a un manipolo di perfetti sconosciuti: quattro maschi canadesi sui
45/50 che fanno gli splendidi con qualsiasi forma vivente di sesso femminile;
tre ragazze danesi; una famiglia giapponese (padre sorridente, madre sorridente
con cappello di paglia a tesa larga, figlio piccolo sorridente che diventa
subito la mascotte del gruppo, figlia bellissima non sorridente, modello
adolescente inquieta uscita pari pari da un romanzo di murakami); maritoemoglie
americani sui 50, abbigliati come se dovessero affrontare la crono al giro
d’italia ma che vanno subito in crisi con il freno a retropedale e che
riusciranno a perdersi a 200 metri dal posto in cui dobbiamo riconsegnare le
bici.
35 km in mezzo a canali,
mulini a vento, prati verdissimi, pecore e mucche, sotto un sole a picco.
vabbè, ma tanto qui è tutta pianura, non si fatica. col cazzo! non ci sono le
salite ma c’è il vento che naturalmente, qualsiasi direzione si prenda, soffia
spietato contro te e la tua bici e costringe il tuo ginocchio disastrato a
sforzi titanici. e ho pure pagato. però, vuoi mettere la soddisfa quando scendi
dalla bici?
martedì 4 settembre 2012
un paese civile
e adesso ditemi voi se questa smoking area (o rookzone che dir si voglia) coi girasoli impazziti di luce non farebbe venire voglia di fumare come due turchi anche al salutista più ortodosso.
lunedì 3 settembre 2012
cicciarculo
dialogo fra tellurica e il custode dall'aria sorniona del gemeentemuseum di den haag (aka l'aia)
t: excuse me, where is the girl with a pearl earring?
cdas: hahahahahaha! she's in tokyo!
t: good for her.
sticazzi, tanto il mio vermeer preferito è un altro. tie', e anche cicciarculo.
t: excuse me, where is the girl with a pearl earring?
cdas: hahahahahaha! she's in tokyo!
t: good for her.
sticazzi, tanto il mio vermeer preferito è un altro. tie', e anche cicciarculo.
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