giovedì 29 gennaio 2015

la gente che sta bene

più frequento anobii e più mi ammazzo dalle risate, alla faccia di tutti gli anobiani pseudointellettuali che confondono l’amore per la lettura con la pesantezza.
tra le fonti di ilarità annovero:

i recensori di recensori, gente che ha visto troppe volte rieducational channel, se pensa da esse la reincarnazione degli spingitori di spingitori di cavalieri e quindi commenta le recensioni altrui con un “bella recensione” (i più prolissi si spingono addirittura a scrivere “complimenti per la bella recensione”). 

quello che si stima tutto perché "a casa nella mia libreria ho ben 250 libri" (la biblioteca di alessandria je spiccia casa).

quelli che hanno animato una feroce discussione sul tema “quanti libri avete letto quest’anno?” 
da una domanda apparentemente innocente e innocua è scaturita una sciarra di dimensioni cosmiche: “io ho letto 153 libri”, “ma stai zitto tu che leggi i fumetti, non vale”, “i fumetti valgono eccome, parli così perché sei invidioso”, “fatela finita, io ho letto 298 libri e sottolineo libri, non fumetti”, “io ne ho letti solo 247, ma fra questi ci sono anche guerra e pace e tutta la recherche, quindi se contiamo il numero di pagine vinco io”, “tu la recherche l’hai letta nell’edizione pincopallo per cecati in corpo 20, così sono buoni tutti, nella mia edizione “aguzzate la vista" i caratteri erano corpo 8, quindi vinco comunque io”, “l’edizione aguzzate la vista la conosci solo tu, sei sicuramente un millantatore o peggio ancora un troll che ha il solo scopo di sabotare una sana e civile discussione fra appassionati”, “mi spiace deludervi, ma ho letto 498 libri, vinco io e stacce”, “come è possibile che tu abbia letto 498 libri?”, “come osi mettere in dubbio la mia onorabilità? anobii non è più quello di una volta!”, und so welter.

mai più senza.

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